venerdì 28 novembre 2008

WAKE UP ITALY!


Come vivete quello che vi succede intorno!?
Cosa pensate ogni giorno, alla luce della lettura dei Quotidiani, della visione dei Telegiornali o dei Rotocalchi?
Come pensate di agire!? Cosa pensate di fare!?
Di stare impassibili e tenere ancora chiuso il Vaso di Pandora?
Oppure di iniziare a prendere coscienza delle scelte politiche che subiamo, per iniziarne a parlare, per iniziare ad assumersi ognuno la propria responsabilità di cittadino? Per non mettere più il naso sotto terra perché c'è il rischio che se continuiamo con questa pratica non lo rialziamo più?

Pensate che il trovare lavoro da ingegnere, da insegnante, da impiegato, da operaio non è direttamente proporzionale alla vita politica del paese? O vogliamo iniziare a pensare che i due elementi siano direttamente proporzionali?
Vogliamo continuare a dire "non ho tempo" oppure iniziarlo a trovare un pò di tempo per voi stessi, per noi stessi?
Che dignità ha un popolo che non sa salvaguardare i propri diritti? Che dignità ha un popolo che non ha nessun controllo sulla vita politica dei governanti!?
Che dignità ha un popolo che sa che un Ministro si assentava 160 giorni all'anno escluso le ferie quando era deputato al Parlamento Europeo con una retribuzione di 12.000 euro al mese e non protesta?*
E' il momento di TENTARE, per lo meno, di riappropiarsi della nostra vita pubblica.
Tiziano.
*Da l'inchiesta su Brunetta pubblicata da L'Espresso

lunedì 24 novembre 2008

24/11/2008

Volevo rassicurare quelle due tre persone che hanno visitato questo mio modesto blog che non mi sono arrestato all'azione. Anzi, proprio il fatto di aver incalzato con essa, mi ha distolto dall'aggiornamento del blog.
Faccio parte di un gruppo di cittadini che, con la promozione di discussioni in piazza e azioni di sensibilizzazione alla vita politica partecipata, sta tentando di incidere sulla realtà sociale, e politica chissà, italiana.
A presto.

lunedì 20 ottobre 2008

UNA PERSONA DAL CUORE GRANDE

Firma per Roberto.

In questi giorni è stata lanciata una campagna di solidarietà a favore dello scrittore, giornalista Roberto Saviano.

E' un modo per stargli vicino.

E' un modo per allontanare la crudeltà di un sistema che ha denunciato, che inizia a minacciarlo.

Firma la petizione:

domenica 19 ottobre 2008

Non è tempo d'aspettare

"Non è tempo
non è tempo d'aspettare
quando s'alza
bonazza e vento"

(Così recita un brano rinascimentale)

Assisto spesso ad un'attesa accompagnata da perfette, lucide analisi. Analizzare perfettamente quello che non va, quello che bisognerebbe fare e quello che potrebbe succedere se si facesse qualcosa.
Il trovare ancora la forza di parlare quando sarebbe più economico fare un gesto.
Sbagliarlo. Ma farlo.

"Non aspetti
non aspetti alcun che volti
molti son stati accolti
nel condur la loro vita"

Domani si svolgerà un secondo incontro che darà seguito ad un primo, svolto lunedì scorso. Che tenta di dare un seguito ai dibattiti che avvengono in piazza il giovedì mattina, qui a Bologna.

Buon scambio d'idee, buon'azione, buon coraggio a voi tutti!

venerdì 3 ottobre 2008

Ero da solo, adesso siamo in trenta.

Il primo passo è stato fatto. E probabilmente anche il secondo.
Chissà se stiamo già al terzo, ma non importa.
Quello che importa è che per strada, come la storia ci insegna, delle persone parlano, si raggruppano, prendono contatti, si danno un appuntamento.

Ieri camminavo per Via Zamboni, una via centrale di Bologna, dove vivo; ad un certo punto, arrivato in P.zza Verdi, che si trova a metà della via, mi volto sulla destra e c'era un signore che, su uno sgabelletto, interloquiva con una ventina di persone che lo ascoltavano e che dibattevano.

Mi sono avvicinato e si parlava di quello che non va qui in Italia, di quello che dovremmo fare.
Sentivo che poteva essere un buon momento per farmi avanti, per lanciare la proposta di incontrarci, di organizzare una prima riunione, di confrontarci realmente e pragmaticamente su quello che non va e su come potremmo realmente incidere sulla realtà italiana.

Il cuore mi batteva a mille, mi sono detto: "Questo è il momento", ho atteso che il signore scendeva dallo sgabello e, nel momento in cui ha invitato qualcuno del pubblico a salirvici su, io mi sono fatto coraggio e, con timidezza, e con il capo un pò chino, sono avanzato e sono salito sul piccolo rialzo.
Ho espresso la mia idea, quella di incontrarsi e di dibattere. Ho fatto girare un foglio con una penna, proponendo alle persone che avevo davanti di scrivere un loro contatto.

Ero da solo, adesso siamo in trenta.
Oggi sono andato a vedere un posto in cui svolgere una prima riunione, sarà organizzata per la settimana prossima probabilmente.

Una realtà è iniziata, delle persone si sono incontrate.

"Caminante no hay camino
se hace camino al andar"
(A. Machado)

Conosco il primo e l'ultimo passo da fare. Il primo è stato fatto, per arrivare all'ultimo bisogna camminare con tenacia, con rigore e con intelligenza.

A presto amici, Tiziano.

domenica 28 settembre 2008

Un secondo tentativo

La seguente è una lettera che ho inviato ad alcuni miei amici, in cui annuncio l'apertura di questo spazio su internet.

Gentili amici,
vi inotro quest'e-mail per comunicarvi la pubblicazione del mio modesto blog.
Ieri ho pubblicato un "post" che per me è importante: una lettera ad una mia amica, antropologa, in cui la invito ad attuare un'idea. L'invito è rivolto a voi tutti, l'invito è rivolto a me stesso.
Io credo sia questo il momento, e non un altro, per passare alla pratica, per mettere da parte i pensieri, le paure (tante) di non riuscire a concludere niente. La paura di metterci la faccia.

Gentili Amici,
si avverte un forte clima di lamentela, approfittiamo delle nostre forze, della nostra energia per mettere in moto una macchina che sappia anche di fatti e non solo di parole. Chi già lo fa nel suo privato ha la mia stima, chi già fa parte di altri movimenti, che abbiano un sapore simile alla mia proposta, è invitato a portare la sua esperienza.
Bologna, Roma, Milano o Lenola. Non ha più importanza. Lo credo forte, non ha più imprtanza.

Vi prego di concedermi un pò della vostra attenzione e di apportare una vostra parola, un vostro parere e poi, se vorrete, la vostra azione.

Gentili Amici,
la mia è una preghiera a non isolarci, ma a metterci insieme. A parlarci. E a progettare. Concretamente.

Vi abbraccio. Spero sia l'inizio di una rete di collaborazione, di scambio di idee. Ma anche di appuntamenti. E di fatti.

Vi abbraccio con seria speranza.
Tiziano

sabato 27 settembre 2008

Un primo tentativo.

Questa è la lettera a cui faccio riferimento sopra.

Cara S.,
spero di non disturbarti.
Stamattina sono stato alla manifestazione promossa dalla CGIL. Ero uno dei pochi giovani(??) presenti all’evento, tolto un gruppo di liceali, che da un pulmino mettevano della musica punk/rock, poco inerente alla motivazione per la quale io ero presente.

Ti scrivo per proporti un’idea. Vado subito al punto. Se la trovi strambalata perdonami di avertela proposta, in questo caso prendi l’esposizione come una richiesta di un consiglio, che magari mi servirà per attuare da solo l’iniziativa.

L’idea è questa.
Stanco di assistere inerme, impotente, frustrato, “scoglionato” al presente scenario socio-politico del paese in cui viviamo, ho pensato di provare, con coraggio e forza, ad aggregare persone.
Ho pensato che è importante iniziare a creare una rete di persone, fatta da gente comune, che inizi a parlarsi tra di loro. Ad incontrarsi. A Discutere. A capirsi. E magari successivamente ad organizzarsi.

Non so se la mia testa si mostra troppo ideologica, però credo, fortemente, che questo potrebbe essere un modo di uscire da un clima di qualunquismo sfrenato in cui mi sento pienamente coinvolto.
Credo che iniziarsi a parlare, a confrontarsi, a mettersi d’accordo sugli obiettivi, sia un valido inizio di una protesta. Che magari in seguito può trasformarsi in una proposta.
In giro c’è piena coscienza di quello che non va, però sembra che alla presa di coscienza non segua un'azione valida, forte, unanime.

Mi rendo conto che un gesto iniziale richieda coraggio, ma non vedo alternativa.

Ho pensato, praticamente, di scrivere un piccolo volantino in cui ci si presenta (in cui mi presento se sarò solo) e invitare le persone in un posto, dandoci un appuntamento –ho pensato che si potrebbe precedentemente affittare una sala- nel volantino scrivere inoltre, in breve, le motivazioni che hanno generato l’iniziativa.

Che ne pensi!?

Non prendermi per pazzo ma ho pensato di proporti di affiancarmi. Se tu vorrai mi fa un piacere immenso altrimenti ascolto volentieri un tuo consiglio sull’iniziativa. E magari mi armerò di coraggio e chissà, spero di riuscire a partire solo.

Un abbraccio grande, Tiziano.


p.s. Idea per iniziare:
Vedersi (io e te?) e discutere. Distribuire in Via Zamboni* ad esempio, i volantini in cui motiviamo e diamo un appuntamento per l’incontro.

Per me è importante iniziare a capire quello che pensa la gente che abita il mio stesso paese. Per andare avanti, per dire di averci provato.

Un altro abbraccio.

*Via Zamboni è una via centrale di Bologna, in cui sono contentrate molte facoltà universitarie.